domenica 22 marzo 2009

Grey's Anatmoy - Stagione 5

Ho sempre seguito la seri TV di Grey's Anatomy, ma più perchè la trovavo divertente, mi piaceva questa soap opera travestita da medical drama serio. Le coppie che si venivano a creare e disfare non mi sono mai piaciute, quella di Meredit e McDreamy poi era quello che ho sempre sopportato di meno insieme a Cristina e Burk ... e pensare che dovevano essere le coppie principali HAHAHAHAHHA!!!
Adesso ho iniziato a vedere la quinta stagione, in solitario come sempre perchè non ho nessuno con cui condividere questa insolita passione, e devo ammettere che questo hanno mi sono letteralmente innamorata della coppia Cristina Owen.

Secondo me sono la coppia perfetta, del personaggio di Owen sappiamo ancora poco, ma so già che lui è la persona giusta per tirare fuori il meglio da Cristina.
Il personaggio di Cristina mi è piaciuto sin dall'inizio, era secondo me quello più controverso e quello con una maggiore possibilità di crescita, era la classica ragazza tosta fuori ma tenera dentro, quella che pensi possa reggere il mondo, ma che ha anche lei i suoi lati deboli. Che anche lei poteva cedere lo si era visto già con la morte di Meredit e con l'incidente di Burk, ma poi lei era tornata a chiudersi a riccio, con Owen secondo me può tirare fuori il suo vero lato morbido.

In questi giorni ho fatto indigestione su Youtube.com di video romantici con Cristina ed Owen andandomi a rovinare un casino di spoiler XD ma non me ne frega niente, anche perchè in questi video gli spezzoni che li vedono insieme sono messi un poco a caso e fuori dal contesto, quindi non puoi sapere quando succederà cosa, ma puoi solo sapere che prima o poi si ribaceranno a modo ... e non come nell'episodio 5x08 <.<

Per il momento ho capito solo che le scene che preferisco arriveranno nell'episodio 5x10 e 5x12 ... o era il 13? ... poi un poco di pausa e ... ancora non so perchè in america sono arrivati all'episodio 18 quindi devo aspettare che loro vadano avanti, che gli altri mi mettano un poco di bei video che mi facciano sognare ancora un poco.

Era da tanto che non mi prendevo una fittonata per una coppia di una serieTV, anche perchè devo ammettere che le serie che vedo difficilmente hanno al loro interno coppie che ispirano romanticismo allo stato puro ...

domenica 15 marzo 2009

Guida per riconoscere i tuoi santi


Interpreti e personaggi - A Guide to Recognizing Your Saints

Regia Dito Montiel

Tratto dall'omonimo romanzo del regista

Robert Downey Jr.: Dito adulto
Shia LaBeouf: Dito adolescente
Rosario Dawson: Laurie
Chazz Palminteri: Monty
Dianne Wiest: Flori
Channing Tatum: Antonio

Film autobiografico, non facile da raccontare perchè in fin dei conti non c'è una vera trama. Il film si svolge principalmente nell'estate del 1986, anche se in realtà sono dei flashbak del protagonista durante il suo ritorno a casa nel Qeens, a NY.
Tutto inizia con una telefonata della madre di Dito che lo invita a tornare a casa per convincere il padre ad andare all'spedale, da qui partono i ricordi di quella estate di venti anni prima, quando una serie di accadimenti lo portarono a prendere la difficile decisione di scappare di casa.
Tra gli amici di Dito spicca Antonio, il ribelle del gruppo, quello che non perde occasione per menare le mani. Il padre di Dito sembra quasi avere una predilezione per questo ragazzo al punto che lo stesso Dito si domanderà se il padre lo abbia amato davvero. La classica guerriglia, scaramuccia, tra gruppetti porterà alla tragica morte di uno degli amici del protagonista e da qui la decisione di scappare.

Francamente non so che giudizio dare al film, mi è piaciuto ma non mi ha fatto impazzire, in alcuni punti mi è sembrato un poco caotico e devo ammettere che non ho ben capito l'odio del protagonista verso il padre, è vero che questo sembrava preferire Antonio, ma almeno nel film questo secondo me non si nota veramente, forse l'odio è dovuto al fatto che il genitore non ha mai capito in che pasticcio si era cacciato il figlio, a differenza della madre non aveva notato che la compagnia frequentata dal ragazzo rischiava di portarlo su una brutta strada.
In generale in film scorre bene e difficilmante ci si annoia, forse io non riesco ad immedesimarmi in quei ragazzi perchè non ho avuto una adolescenza così libera.

voto 6 1/2

mercoledì 11 marzo 2009

Dexter - Prima Stagione


Interpreti e personaggi

* Michael C. Hall: Dexter Morgan
* Julie Benz: Rita Bennett
* Jennifer Carpenter: Debra Morgan
* Lauren Vélez: Tenente Maria LaGuerta
* David Zayas: Angel Batista
* James Remar: Harry Morgan
* C.S. Lee: Vince Masuka
* Christina Robinson: Astor
* Erik King: Sergente James Doakes
* Preston Bailey: Cody
* Geoffrey Pierson: Cap. Tom Matthews


In questi giorni ho fatto una scorpaccia della serie TV Dexter ed ho visto tutta la prima stagione che avevo registrato. Mi avevano detto che era una bella serie, ma non avevo avuto modo di vederla, quindi in questi giorni mi sono rimessa in pari e devo dire che mi ha preso veramente veramente molto.

La serie, almeno la prima stagione, è ripresa dal libro La mano sinistra di Dio (Darkly Dreaming Dexter) di Jeff Lindsay, e vede come protagonista Dexter, all'apparenza può apparire come una persona qualsiasi, certamente strana e molto riservata, ma nessuno sa cosa e chi si cela dietro quella maschera di sorrisi e gentilezza. Il nostro Dexter è infatti un serialKiller ma lui disseta la sua sete di sangue seguendo un codice, il codice Harry secondo il quale si possono uccidere solo le pesone che se lo meritano, coloro che sono sfuggiti alla legge.
Harry Morgan è un poliziotto e trova il piccolo Dexter in situazioni non proprio felici (lui e suo fratello hanno assistito al brutale assassioni della madre e sono rimasti rinchiusi per un paio di giorni in un container circondati dalla scena del crimine e dal sangue) e decide di adottarlo. Durante la screscita del ragazzo Harry si accorge che in lui c'è qualcosa che non va ed invece di farlo curare decide di guidare gli istinti omicidi di Dexter per punire altri criminali. Il poliziotto insegna quindi al figlio come scegliere le vittime, come non lasciare tracce, come sviare le indagini, ma saprattutto gli insegna come fingere. Crescendo Dexter entra in polizia, dove può controllare meglio il suo operato, ed in particolare diventa un tecnico di laboratorio specializzato nelle traccie del sangue.
La serie ha come quinda la voce narrante di Dexter che ci quida nei suoi pensieri, e spesso ci ricorda che lui deve fingere, che tutti lo amano perchè non sanno chi è veramente.
La prima stagione ci racconta la storia di Dexter, ad ogni episodio sappiamo sempre un poco di più di lui, e vede come trama la caccia ad un altro serial killer che sembra conoscere il nostro Dexter, infatti lascia dei piccoli indizi che sono visibili solo a lui.

A me la serie è piaciuta un casino, naturalmente siamo sulla scia delle serie dove il protagonista non è uno stinco di santo, alcuni lamentano il fatto che molti personaggi secondari sono stupidi ed antipatici e che nessuno, a parte il collega di Dexter James Doakes, ma secondo me questo non è un vero peccato, capita spesso che i nostri parente ci nascondano una seconda vita, penso ad esempio alle ragazzine anoressiche, a quelle che riescono a nascondere una gravidanza, ...

Adesso non vedo l'ora di mettermi in pari con la seconda stagione, anche se mi dicono è nettamente inferiore come qualità

martedì 10 marzo 2009

Jonah che visse nella balena

Jonah che visse nella balena
Regia Roberto Faenza
Tratto dal romanzo Anni d'infanzia di Jona Oberski

Interpreti e personaggi

* Juliet Aubrey: Hanna
* Jean-Hugues Anglade: Max
* Luke Petterson: Jona a 4 anni
* Jenner Del Vecchio: Jona a 7 anni
* Francesca De Sapio: Signora Daniel
* Djoko Rosic: Signor Daniel

Film da non vedere se siete tristi, perchè questo vi mette ancora più tristezza.
Il film è tratto dal romanzo autobiografico di Jona Oberski "Anni d'infanzia", il sapere che dietro al film c'è una storia vera a me mette molta angoscia.
La storia si svolge tra il '42 ed il '42 e parte ad Amsterdam dove vive il piccolo Jonah di appena 4 anni. Lui e la sua famiglia hanno i documenti in regola per andare in Palestina, ma non la raggiungeranno mai perchè vengono portati in un campo di lavoro. Poco dopo vengono trasferiti a Bergen-Belsen dove il bambino vive con la madre mentre il padre è in un campo separato. Anche questo pare essere un campo di lavoro, le donne lavorano tutti i gioni mentre i bambini solo una volta al mese, quando arrivano le scarpe da cui va levato il cuoio. Jonah passa qui praticamente tutta la guerra, patendo fame, freddo e pure le angherie dei bambini più grandi (ed io che mi ero fatta una immagine romantica dei ragazzi pronti ad annoiarsi). In un certo senso la situazione di Jonah mi è parsa quasi paradisiaca rispetto ad altri luoghi, nel senso che almeno nel film non si parla di camere a gas, non si parla di bambini allontanati dalle madre, si dice solo che quelli troppo magri vengono portati via. In questo periodo risce a vedere suo padre solo un paio di volte, la secondo volta quando il padre muore per sfinimento.
Dopo poco vengono trasferiti nuovamente, ma nel tragitto arrivano i russi a liberarli. Per un poco tutti i passeggeri del treno restano in un villaggio dove possono mangiare, dormire, lavarsi, ... ma la madre di Jonah viene ricoverata in ospedale e muore dopo pochi giorni.
Da qui torniamo subito ad Amsterdam, nella casa dei Daniel, amici del padre.

Che dire, il bambino che interpreta Jonah all'inizio è bellissimo, ha due guaciotte da morsi, mentre quello che interpreta Jonah a 7 anni è veramente bravo.
Essendo questo un film basato su una storia vera non si possono fare certo commenti sulla trama, il film poi scorre bene, non stanca e si sofferma il giusto tempo su vari episodi della vita del protagonista. Alcuni passaggi forse potevano essere approfonditi meglio, ad esempio non si capisce dopo quanto tempo Jonah torna ad Amsterdam a casa dei Daniel, ... ma cose comque di poco conto e che forse sono narrate più nel dettaglio nel libro. Forse l'unica cosa che mi è piaciuta un poco meno è la voce narrante, soprattutto quando il protagonista è piccolo.

Voto 8

sabato 7 marzo 2009

Fringe - Episodio 5 - Sete di potere


Fringe - Fringe
Sete di Potere

Personaggi e interpreti
Anna Torv: Olivia Dunham
Joshua Jackson: Peter Bishop
John Noble: Dr. Walter Bishop
Lance Reddick: Phillip Broyles
Kirk Acevedo: Charlie Francis
Blair Brown: Nina Sharp
Jasika Nicole: Astrid Farnsworth
Mark Valley: John Scott

In questa puntata abbiamo a che fare con un tizio capace involontariamente di controllare, ma non per il meglio, le apparecchiature elettroniche. Ancora una volta scopriamo che il buon pazzo Walter ha lavorato ad un progetto militare che ha a che fare con il caso odierno e che viene risolto grazie all'aiuto dei piccioni viaggiatori.
Forse la nota di rilievo in questo episodio, oltre al caso fantascientifico del giorno, è Olivia ed il fantasma di Jhon, anche se ci sono dei forti dubbi che sia veramente un fantasma. Walter ha una sua teoria, tutto sommato plausibile, ma che sembra cozzare con le evidenze di Olivia. Il Pazzoide infatti ipotizza che nel cervello della biondi ci sia rimasto uno strascico della mente di Jhon dopo l'unione mentale avvenuta nel primo episodio, il cervello non sa come fare a far convivere due individui insieme e quindi proietta all'esterno l'intruso, cerca in un certo senso di espellerlo, ma un rimasuglio di coscienza non è in grado di dirti dove si trova una stanza segreta con tanti fascicoli ed un anello di fidanzamento, a mano che la parte di Jhon rimasta in Olivia sia molto di più di un semplice strascico.
Ai posteri l'ardua sentenza, anche se fino a che rimanre nei paraggi Jhon in forme più o meno ectoplasmatiche per il povero Peter non c'è speranza di provarci con l'Olivia, perchè diciamocela tutta, a meno di colpi di scena improvvisi loro due prima o poi si devono mettere insieme. Ancora non li vedo bene come coppia, non mi fanno nascere nessun sentimento romantico, ma mi pare che ci siano tutti gli elementi per andare in questa direzione. Anche qui staremo a vedere quello che succederà nelle prossime puntate

giovedì 5 marzo 2009

Fringe - Episodio 4 - E' arrivato


Fringe - Fringe
E' arrivato

Personaggi e interpreti
Anna Torv: Olivia Dunham
Joshua Jackson: Peter Bishop
John Noble: Dr. Walter Bishop
Lance Reddick: Phillip Broyles
Kirk Acevedo: Charlie Francis
Blair Brown: Nina Sharp
Jasika Nicole: Astrid Farnsworth
Mark Valley: John Scott

Devo ammettere che ho visto questo episodio qualche giorno fa e non ricordo poi molto, comunque il tutto è incentrato su uno strano tipo calvo, l'Osservatore, che sembra essere sempre presente quando succede qualcosa di particolarmente insolito e su una sorta di suppostona aliena. Si scopre che Walter Bishop conosce l'Osservatore perchè questo ultimo un giorno lo aiutò ad uscire da un lago ghiacciato, adesso il calvo vuole che gli venga restitito il favore nascondendo la supposta da altri, non si sa bene chi, che la stanno cercando. Naturalmente il suppostone non verrà trovato dai cattivi ma il povero Peter viene preso, catturato e torturato. Durante la tortura si scopre che tra padre e figlio cìè una sorta di telepatia.

Episodio che mi ha lasciato un poco indifferente, vengono poste nuove domande ma ancora non ci viene dato modo di farci una idea del quadro generale.
A proposito, da ultimo Olivia vede i

martedì 3 marzo 2009

Private Practice - Episodi 2x01 2x02 2x03 2x04

Interpreti e personaggi

* Kate Walsh: Dr. Addison Forbes Montgomery
* Taye Diggs: Dr. Jackson "Sam" Bennett
* Audra McDonald: Dr. Naomi Bennett
* Paul Adelstein: Dr. Cooper Freedman
* KaDee Strickland: Dr. Charlotte King
* Tim Daly: Dr. Peter "Pete" Wilder
* Amy Brenneman: Dr. Violet Turner
* Chris Lowell: William "Dell" Parker


Eccoci qua, da zero a quattro episodi in un solo colpo, non mi va di fare la recensione singolarmente ma farò un super mega riassuntone.
Ci eravamo lasciati nella prima stagione con la Rossa che esce con lo Sbirro e l'Alternativo che praticamente resta a guardare. I due capoccia Sam e Naomi che pare si stiano riavvicinando, il Pervertito che se la fa con la Bastarda e Violet ... lei poveretta resta al palo.
In questi primi episodi della seconda stagione succede un poco di tutto, sostanzialmente veniamo a sapere che la clinica rischia la bancarotta e che Naomi fa di tutto per evitare che la baracca vada a rotoli senza dire niente, facendo tutto da sola con il solo aiuto dell'incompreso Dell. Questo ultimo sentendosi trascurato decide di mollare tutto e di andarea lavorare in ospedale. Addison racconta a Sam della situazione finanziaria e lui reagisce prendendo in mani le redini della clinica, ma la cosa non è facile, lui cerca sempre consiglio da Naomi e tra i due i rapporti non vanno bene nonostante gli sforzi del groppo. A dire il vero in questi primi episodi c'è molta, moltissima tensione tra i dottori, ad andare in crisi è soprattutto il rapporto tra Addison e Naomi. Nel frattempo Cooper scopre di volere una relazione molto più profonda, non gli basta il sesso fatto all'insaputa di tutti. La bionda però non è favorevole all'idea, ma il quarto episodio ci lascia sperare in una sua apertura ed in una stabilizzazione del loro rapporto.
All'inizio della serie si paventa uno spiraglio di luce per Pete ed Addison, dato che il poliziotto non l'ha mai chiamata, ma lui torna a farsi vivo sul più bello fresco di promozione, la Rossa e lo Sbirro iniziano piano piano a frequentarsi ed a fare sul serio lasciano Pete al palo, il quale però sembra bravo a trovare consolazione soprattutto al quarto episodio quando salta fuori quella che si potrebbe definire una sua vecchia fiamma.
Da un certo punto di vista possiamo dire che nei primi quattro episodi assistiamo ad un momento critico per il gruppo ed ora pare che ognuno riesca a trovare la sua strada, la sua direzione.
A proposito, la quarta puntata si conclude con Addison, impegnata a rimettere Sam e Naomi insieme, sia come coppia che come amministratori, viene eletta a sorpresa lei capoccia della baracca ... non vedo l'ora di vedere come se la caverà

In patria so che questo telefilm non ha avuto molto successo, la prima stagione è stata troppo breve anche per far vedere il potenziale, ma pare che quello fino ad ora realizzato non sia piaciuto, pare che il personaggio principale di Addison abbia perso quel carisma che l'aveva fatta amare nelle corsie del Grey'sAnatomy.
Personalmente non so che dire, da una serie del genere non mi aspetto certo episodi con casi medici alla House, ma devo ammettere che ho apprezzato alcuni casi, ad esempio il padre che deve decidere di lasciare andare il figlio malato, la ragazza che deve scegliere tra la sua felicità e quella dei genitori, il dottor Cooper che deve affermare la sua professionalità nonostante la frequentazione di siti internet per soli adulti, ... quello che forse mi ha dato fastidio è che i casi in se sono belli ed interessanti, ma avrebbero richiesto un maggior approfondamento, ma fino ad ora questo non è stato possibile per lasciare spazio ai problemi finanziari. Francamente avrei preferito diluire i problemi al portafoglio su più episodi per lasciare più spazio ai pazienti, anche perchè mi piace quando ci sono tutti i medici in sala riunione che discutono di un caso particolare, mi piace come vengano fuori idee e punti di vista diversi e questo in un certo senso ti aiuta a trovare il tuo personale punto di vista, cosa che sencondo me si può fare ascoltando le ragioni altrui.

lunedì 2 marzo 2009

La solitudine dei numeri primi

Immagine di La solitudine dei numeri primi Nonostante il titolo il libro non ha niente a che fare con la matematica, anche se alle volte ci sono un poco di notazioni che però sono pertinenti al contesto e non danno fastidio perchè non importa capirle, ma ci servono per capire il personaggio.
Il libro parla di due ragazzi Alice e Mattia la cui fragilità viene liberata in seguito ad accadimenti della loro infanzia. Alice rompe irreparabilmente una gamba mentre scia, mentre Mattia è il responsabile della scomparsa della sua gemella Michela che soffre di un ritardo mentale. Alice non imparerà mai ad accettare il suo corpo non perfetto e questo la porterà all'anoressia, mentre Mattia si rifugia nell'autolesionismo. I due ragazzi diventano amici quasi per caso, una amicizia che vorrebbe sbocciare in qualcosa di altro, ma i due non trovano mai il giusto sincornismo, il giusto coraggio per andare oltre.

Il libro è composto da tanti piccoli capitoli che raccontano alcuni momenti della loro vita e si alternano tra Alice e Mattia, tra la ricerca di lei di essere accettata dal mondo e la lotta di lui per essere ignorato dal mondo.

Nella lettura ho trovato una certa simmetria nei due personaggi, come già detto Alice desidera fare parte del mondo, metre Mattia si rifugia in se stesso per sfuggire agli altri. Lei non ha un buon rapporto con il padre, Lui con madre. Nel caso di Alice è lei ad avercela con il padre responsabile in un certo senso della sua condizione di zoppa, mentre si intuisce che la madre di Mattia non riesca a perdonare fino in fondo al figlio la scomparsa della sorella.

Il libro mi è scorso molto bene, si legge velocemente, forse in alcune occasioni avrei voluto che si approfondisse le conseguenze di alcune azioni dei protagonisti, soprattutto di Alice, ma in fin dei conti va bene così, andare troppo nel dettagli avrebbe forse rovinato l'atmosfera rarefatta che forse cerca di imitare l'eterea presenza dei due ragazzi nel mondo. Anche il finale secondo me ha un aria rarefatta, ma non mi ha deluso, non ha lasciato con un senso di incompletezza anche se naturalmente rimane la voglia di sapere "e poi?".

Voto 7